venerdì 31 agosto 2012

E' stata rilasciata la tartaruga "David"





Sulla spiaggia di Marina Palmense domenica 26 agosto 2012 è stata rilasciata la tartaruga David, è stata un evento meraviglioso e perfettamente riuscito, la fiumana di persone entusiaste ed emozionate ne confermano il profondo significato e la meritevole sensibilizzazione.
Il C.E.A. La Marina Ecoidee ringrazia tutti i partecipanti e tutti coloro che si sono adoperati con zelo ed entusiasmo perchè l'avvenimento si potesse realizzare all'interno del più ampio progetto: "Educare alla biodversità: Un punto Fermo". Il progetto proseguirà con altre importanti iniziative che verranno comunicate in seguito.
Grazie a tutti, ciao a presto!

sabato 25 agosto 2012

Rilascio Tartaruga Marina, 26 agosto 2012

Il Centro di Educazione Ambientale ”La Marina Ecoidee”, che da dicembre 2011 fa parte della rete INFEA della Regione Marche, ha organizzato un rilascio di una tartaruga marina in collaborazione con La Fondazione Cetacea di Riccione e la Guardia Costiera, facenti parte entrambi della” Rete regionale per la tutela delle tartarughe marine” con l’obiettivo principale di favorire azioni di salvaguardia di questi antichissimi rettili che rivestono un’importanza fondamentale per l’ecosistema marino.
L’evento, che ricade nel progetto che il CEA La Marina sta portando avanti da alcuni mesi intitolato “Educare alla biodiversità: un punto Fermo” si svolgerà dalle ore 10.30 domenica 26 agosto 2012 a Marina Palmense, nel Comune di Fermo, sulla spiaggia libera, antistante l’area naturalistica protetta, con la collaborazione dell’Associazione sportiva “Tribalkite” che farà da cornice con i loro colorati e scenografici kite surf alla liberazione dell’esemplare marino, riabilitato dopo le cure  ricevute presso l’Ospedale delle Tartarughe Marine della  Fondazione Cetacea di Riccione. L’esemplare verrà accompagnato dalla biologa Valeria Angelini della Fondazione che in spiaggia illustrerà ai presenti la storia e le caratteristiche di David , un esemplare di 4 anni recuperato a Senigallia il 3 febbraio in grave stato di ipotermia e curata inizialmente presso il Centro di 1° Soccorso della Riserva della Sentina presso l’Unicam di San Benedetto del Tronto per poi essere trasferita a Riccione. Il rilascio avverrà  al largo della costa  mediante mezzi messi a disposizione dalla Guardia Costiera e dalla Protezione Civile.
 Il contesto naturalistico in cui si svolge il rilascio, rappresenta uno dei pochi ambienti ancora integri da preservare e valorizzare con interventi volti alla salvaguardia delle sue caratteristiche naturalistiche della biodiversità costiera: le tartarughe sono una specie in pericolo di estinzione e rappresentano un importante bioindicatore delle qualità delle acque. Le catture accidentali nelle reti da pesca, l’inquinamento, le eliche dei mezzi navali, la distruzione e l’antropizzazione delle spiagge dove depositano le uova ne minacciano la sopravvivenza; purtroppo sono centinaia gli esemplari già morti o in grave difficoltà che vengono rinvenute ogni anno nei nostri mari.
Informare sulla  varietà e ricchezza della  biodiversità marina presente  in Adriatico e sensibilizzare sui rischi ambientali che lo sfruttamento umano sta comportando sulla salute degli specie marine e dei nostri mari e di conseguenza sulla salute di tutti  è uno degli obiettivi istituzionali del CEA che, in sinergia con la Regione Marche, la Provincia, i Comuni costieri e tutti gli organi che si occupano di tutela ambientale, sta portando avanti con molto riscontro di interesse da parte dei ragazzi delle scuole e  di tutti i fruitori della costa e del mare.

martedì 5 giugno 2012

100 PASSI CONTRO LA MAFIA

Il CEA La Marina ecoidee e' onorata di partecipare alla fiaccolata organizzata dai ragazzi delle scuole medie di Porto San Giorgio in onore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Vi aspettiamo tutti mercoledi' 6 giugno alle 21.00 davanti alla stazione.

domenica 3 giugno 2012

Lo stato delle coste italiane...



Buona domenica a tutti! Il CEA vi propone una lettura che riguarda lo stato delle coste italiane come riportato dal WWF. Come potrete leggere la situazione e' a dir poco preoccupante. C'e' da dire pero' che rispecchia pienamente la condizione storica che l'Italia sta vivendo. Se analizziamo la situazione politica - economica - sociale - morale e culturale della nostra nazione sarebbe sbalorditivo riuscire ad immaginarsi qualcosa di diverso. Allora, che fare? Per prima cosa cercare di non disperare e di non lasciare che lo sconforto prenda il sopravvento (anche se molto difficile). Attraversiamo tutti dei giorni in cui vorremmo fuggire dal nostro Paese... Ma siamo qui e tanto vale rimboccarsi le maniche, divulgare informazione vera e corretta, parlare dei problemi che ci affliggono e cercare di arginare o evitare i danni. Per fare questo e' indispensabile che tutte le forze sane, che tutti i cittadini collaborino in un intento unitario che garantisca la sopravvivenza civile del nostro Paese.

http://www.casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article&id=11848:la-piaga-dellurbanizzazione-sulle-coste-italiane&catid=1:latest-news&Itemid=50

sabato 12 maggio 2012

Evviva, una tartaruga marina ritrova la liberta'!



19 maggio 2012. Il nostro centro di educazione ambientale e' felicissimo di partecipare insieme ad un gruppo di alunni e genitori della scuola primaria di Lido di Fermo alla liberazione di una tartaruga marina organizzata dagli amici del Parco Naturale della Sentina ( San Benedetto del Tronto) in collaborazione con la Fondazione Cetacea onlus di riccione. Cliccando sul titolo di questo post potete saperne di piu'. Non manchera' il resoconto della giornata!

sabato 5 maggio 2012

Il CEA La Marina ecoidee presenta...



WORKSHOP PER INSEGNANTI
Porto San Giorgio, mercoledì 9 maggio 2012 ore 15.00 – 18.30
sede: Istituto ISC NARDI

POMERIGGIO
15.00 – 15.45 Patto formativo ed analisi delle aspettative
Tema principale: la sperimentazione del Progetto Agenda 21 a scuola – il perché di un processo di conoscenza innovativo e integrato sul territorio
15.45 – 16.30
ATTIVITÀ 1
  • sviluppo sostenibile e scuola: cosa ci evoca, a quali necessità si rapporta, come definirlo, quali caratteristiche e proprietà

spazio di approfondimento
le dimensioni concettuali in gioco: sviluppo sostenibile, Agenda 21, sostenibilità, costruzione della rete, conoscenza, apprendimento

16.30 – 17.30
ATTIVITÀ 2
  • un percorso di riflessione sulle qualità della scuola e sulla visione che la scuola ha di se stessa: cosa abbiamo fatto, cosa è cambiato, cosa vorremmo fare…….

17.30 – 18.30
plenaria e chiusura seminario
  • riflessioni sulla costruzione di scenari futuri condivisi della nostra scuola




Informazioni
Centro di Educazione Ambientale “La Marina Ecoidee” via Oberdan, 1 – 63822 Porto San Giorgio (FM)
fax 0734/936336 cea.lamarina@gmail.com ; architettoflavia@teletu.it http://cealamarina.blogspot.com
referenti: Arch. Flavia Capra 347/4515460 – Dott. Marco Menchini 338/1216975

domenica 22 aprile 2012

Storie di Mare: Una giornata per l'Adriatico

Storie di Mare: Una giornata per l'Adriatico: Come avevo annunciato qui , venerdì 20 ho passato una bella e lunga giornata a Porto San Giorgio. Una giornata a parlare di Adriatico, de...

mercoledì 11 aprile 2012

“ A COME ADRIATICO”

                                      

L'Adriatico è un mare particolare. Stretto fra coste densamente popolate, poco profondo, gli
viene data una "vocazione" turistica, economica (è uno dei mari più pescati al mondo),
commerciale, come via di ingresso per le merci che arrivano dal Mediterraneo. Ma l'Adriatico
è una culla di vita e di biodiversità. Un bacino ricco di vita che dà rifugio anche a specie
simbolo della conservazione: delfini, squali, tartarughe marine. Decisamente una ricchezza
che richiede protezione e tutela, che al momento sono invece decisamente inadeguate, e che lo
rendono un mare sofferente e in pericolo.


Il CEA La Marina Ecoidee organizza per la giornata del 20 aprile 2012, con il patrocinio del Comune di Porto S. Giorgio due incontri con il naturalista e autore MARCO AFFRONTE:


 "Viaggio Adriatico" 
 Storie di squali, delfini, balene, capodogli, pesci luna... spiaggiamenti e avvistamenti fuori dal comune
 Rivolto agli alunni della Scuola Primaria di 4 e 5 delle scuole di Porto San Giorgio.
Dalle ore 9.30 alle 12.00 presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio

“Mare da proteggere: ambiente e biodiversita' del mare marchigiano"
 Un viaggio nella vita e negli ambienti naturali dell'Adriatico marchigiano 
Intervento del naturalista e autore Marco Affronte
Il sistema dei parchi costieri marchigiani e altre iniziative di tutela (Rete Regionale Tartarughe marine )
Conferenza/dibattito - ingresso libero a tutta la cittadinanaza
Ore 16.30 presso la Sala Castellani di Porto San Giorgio




Per l’occasione verrà presentato il nuovo libro del naturalista Marco Affronte intitolato “Viaggio Adriatico"

mercoledì 4 aprile 2012

Continua il workshop di lingua inglese...

A grande richiesta prosegue il workshop di conversazione di lingua inglese!
I prossimi appuntamenti si terranno presso la sede del CEA La Marina Ecoidee in via Oberdan 1 (Porto San Giorgio).
Si svolgeranno:

lunedi' 16 aprile ore 18.00 - 20.00
lunedi' 23 aprile ore 18.00 - 20.00
lunedi' 30 aprile ore 18.00 - 20.00
lunedi' 7 maggio ore 18.00 - 20.00

Per informazioni e iscrizioni potete chiamare:
Christina 3406116178
Flavia 3474515460

Campagna Porta la Sporta




La campagna in sintesi
La Campagna Porta la Sporta è l'unica realtà che dal marzo 2009 ha lavorato intensamente a livello nazionale e in modo mirato per preparare l'opinione pubblica al divieto dei sacchetti di plastica di cui si parlava dal 2007. Attraverso un'attività di comunicazione capillare ha promosso presso enti locali, associazioni di varia natura e aziende, tra cui la grande distribuzione, un pacchetto mirato alla riduzione del sacchetto monouso. Con il supporto del suo sito ha fatto informazione sul danno ambientale derivato dalla plastica ma anche sulla necessità di andare oltre ad un consumo “usa e getta” per evitare che, invece di ridurre drasticamente il consumo di plastica,  si possa passare, a parità di consumo, a produrre altro “usa e getta” da risorse di origine vegetale. La biodegradabilità dei materiali non annulla l'impatto ambientale complessivo dell'imballaggio e non può costituire un alibi per continuare a fare spreco di risorse invece di considerare altre modalità di erogazione e distribuzione dei prodotti. Dal sistema del vuoto a rendere a metodi di erogazione alla spina o all'ideazione e messa in commercio di una nuova generazione di prodotti concentrati dove l'acqua la mette il consumatore a casa.  
L'obiettivo primario della campagna  è quello di promuovere un cambiamento verso stili di vita e di consumo meno impattanti ripensando i gesti quotidiani. Si è scelto di  partire dal sacchetto di plastica in quanto emblema del nostro consumismo per provocare  un ripensamento sull'uso improprio della plastica nell'usa e getta e sull'assurdità di sprecare energia e risorse preziose per soddisfare comodità momentanee e compromettere il futuro delle generazioni a venire. Allo stesso tempo la campagna, in sinergia con le associazioni partner, propone ai protagonisti della filiera alimentare dai produttori ai distributori di velocizzare un processo di cambiamento che metta i consumatori in condizione di acquistare a livello capillare prodotti a basso impatto ambientale e di imballaggio o prodotti sfusi. Con questa richiesta che verrà sempre più esplicitata sollecitando la ri-progettazione del packaging di prodotti di uso comune quando   migliorabile, la campagna si fa portavoce delle innumerevoli sollecitazioni ricevute da cittadini, movimenti spontanei e amministrazioni comunali che intendono andare verso una gestione “rifiuti zero” o meglio di “riciclo totale”. La campagna mette a disposizione e offre consulenza gratuita su quanto presente in una specifica pagina del sito ENTRA IN AZIONE (1) che contiene suggerimenti su come attivarsi per ridurre il peso dei rifiuti come cittadino consumatore, come operatore del piccolo commercio, come  insegna della Distribuzione Organizzata e come Amministrazione Comunale o Associazione locale. Per questi ultimi soggetti citati -ma non solo- è stato creato un vademecum di azioni di prevenzione per i rifiuti mirato agli imballaggi e altri articoli usa e getta realizzabile a livello locale.

martedì 20 marzo 2012

L'uomo che piantava gli alberi



Un'idea per scuola e famiglia! Buona visione.

teachpaperless... ovvero, insegnare senza utilizzare carta




Ho pensato di farvi conoscere il link ad un blog che si chiama "teachpaperless". E' tutto scritto in inglese ma credo che i nostri insegnanti abbiano ormai acquisito un livello di conoscenza della lingua inglese tale da permettere loro di comprendere le informazioni disponibili in rete. Lo dice la parola stessa: teachpaperless. Ovvero educare e insegnare utilizzando materiale che non sia cartaceo. Sembra impossibile? Eppure un gruppo di insegnanti americani hanno deciso di intraprendere questa sfida aprendo persino un blog per diffondere e condividere l'iniziativa. Ci sono tantissimi spunti interessanti da cogliere e fare propri sia a scuola e perche' no anche a casa. Ridurre il consumo di carta e' un comportamento virtuoso che deve entrare a far parte delle nostre abitudini quotidiane. Buona lettura!

Pensando ai nostri piccoli... che diventeranno grandi...


io... jane - il castoro
Io… Jane
di Patrick McDonnell
Il Castoro – p.40 – e.15,50
Se dovessi pensare ad una persona che ha tutte le carte in regola per fungere da esempio ai nostri figli quella persona sarebbe Jane Goodall. Non credo che abbia bisogno di presentazioni ma, per chi non la conoscesse Jane e' una etologa e antropologa britannica che ha dedicato 40 anni della sua vita a studiare la vita sociale e familiare degli scimpanze', nonche' a condurre battaglie per difendere la loro sopravvivenza. E' uscito di recente questo libro per bambini che narra la vita di questa donna ineguagliabile. Sento di consigliarlo a tutti i genitori. E' un libro che merita di trovare posto nelle nostre case. Jane Goodall non e' semplicemente una ricercatrice che ha protetto gli scimpanze'. Lei e' la dimostrazione del bene che possiamo fare in questo mondo, del significato che possiamo dare alla nostra esistenza quando agiamo secondo le leggi del cuore, dell'amore, della passione mentre inseguiamo i nostri sogni, specialmente quelli piu' grandi, quelli che alla maggior parte delle persone sembrano impossibili.


sabato 17 marzo 2012

OPERAZIONE SQUALO ELEFANTE


Lo squalo elefante, o cetorino, è uno dei più grandi animali marini italiani, secondo per dimensioni solo alla balenottera. Instancabile nuotatore, è capace di attraversare interi oceani per raggiungere le correnti ricche del plancton di cui si nutre. 

Nonostante la sua mole e l’abitudine di nuotare in superficie, lo squalo elefante è un animale misterioso. Scarsissime le informazioni sul Mediterraneo.

Nel 2005 MedSharks ha dato vita all’Operazione Squalo Elefante (OSE), la prima ricerca “sul campo” in Mediterraneo su questo misterioso animale. 

Cos’abbiamo scoperto finora
Dopo aver creato una rete di osservatori, pescatori e diportisti, abbiamo  raccolto le loro segnalazioni in una banca dati degli avvistamenti e catture di squalo elefante: abbiamo così stabilito che in Sardegna si registra il più alto numero di segnalazioni in Mediterraneo e rappresenta quindi un luogo importante per questi animali. 

Abbiamo inoltre realizzato uno schedario fotografico delle pinne dorsali, l’equivalente delle impronte digitali di questi animali. Le immagini saranno presto confrontate con ricercatori stranieri per verificare se si tratti degli stessi animali che in estate frequentano i mari atlantici. 
La raccolta di campioni di tessuto consentirà ai biologi di analizzarne ilDNA. E per capire dove vadano una volta lasciate queste acque, abbiamo infine marcato un cetorino, per la prima volta in Mediterraneo.

L'articolo e' tratto dal sito www.squaloelefante.it


 

martedì 13 marzo 2012

Consegna degli Attestati ai C.E.A.- Regione Marche

Il 5 Marzo, presso la sede della Regione Marche è avvenuto l'incontro con tutti i C.E.A. della rete INFEA della Regione Marche. Nella stessa occasione, il Dirigente dott. Fermanelli e l'Assessorato all'Ambiente ha consegnato gli attestati ai CEA che hanno ottenuto il riconoscimento.
La responsabile del nostro CEA, la dott.ssa Architetto Flavia Capra ha ritirato il prestigioso attestato.
E' giunto così il meritato riconoscimento di questi anni di duro e silenzioso lavoro svolto dalle educatrici ambientali Flavia e Christina e da tutti i volonatri che hanno contribuito alle numerose attività del C.E.A. 





giovedì 8 marzo 2012

Una pesca sostenibile e' possibile?

Vi proponiamo un articolo del nostro amico biologo e naturalista Marco Affronte. Siamo certi che troverete questo scritto molto interessante. Buona lettura amici!



L’assalto sistematico agli oceani è partito subito dopo la seconda guerra mondiale. La pesca è sempre stata un’attività che l’uomo ha praticato, con difficoltà e con caparbietà. La pesca tradizionale vedeva impegnati uomini e risorse tecniche limitate. La forza e l’ingegno dell’uomo contro la natura imperscrutabile, difensiva e spesso matrigna, del mare.
Ma dopo la grande guerra, la crescita demografica, parallela a quella del reddito disponibile, ha aumentato la richiesta di risorse ittiche. Di pari passo è andato il miglioramento tecnico, l’aumento della potenza dei motori, l’utilizzo della strumentazione di ricerca (radar e sonar impiegati per cercare i banchi di pesce). Quando poi le grandi navi, dotandosi della possibilità di congelare il pesce direttamente a bordo, hanno potuto iniziare a pescare anche in pieno oceano, la pesca è diventata un’industria vera e propria.
Mentre, dal 1950 al 1997, la popolazione mondiale raddoppiava, nello stesso periodo il quantitativo di pesce prelevato dal mare quintuplicava, passando dai 19 milioni di tonnellate, al massimo, mai raggiunto prima, di 90 milioni di tonnellate. E sia chiaro che quel picco storico del ’97 non poi mai più stato eguagliato, perchè inesorabilmente, è iniziato il declino.
Il modo in cui si è pescato, e tuttora si pesca, praticamente nei mari di tutto il mondo, se si escludono le poche residue forme di pesca artigianale e tradizionale, è la definizione esatta di cosa significhi “non sostenibile”. Il prelievo continuo, indiscriminato, mirato solo al profitto “tutto e subito”, non tiene conto delle capacità di ripresa biologica del mare. Insomma, si porta via molto di più di quanto il mare riesca a ricreare. E le stime parlano chiaro: al momento attuale il 75% delle riserve di pesca hanno raggiunto, e molte volte superato, la loro capacità di ripresa sostenibile.
Le conseguenze cominciano a essere talmente lampanti che non possono essere ignorate nemmeno da chi avrebbe interesse a farlo. La varietà di pesci è sempre minore, le quantità sono in forte declino, e la taglia del pescato è nettamente, drammaticamente diminuita. Nel 2003 un celebre articolo pubblicato sulla prestigiosa Nature dichiarava che il 90% dei pesci di grandi dimensioni è scomparso dagli oceani. D’altro canto, basta chiedere ai pescatori. Quelli professionali da tempo si lamentano delle reti sempre più vuote (ma loro in genere danno la colpa all’inquinamento…), mentre quelli sportivi oggi festeggiano quanto trovano tonni e pesci spada che pochi anni fa sarebbero stati considerati prede appena discrete a causa delle loro misure non certo da record.
La storia della pesca commerciale è sempre stata l’esempio di un’economia basata sul profitto dell’oggi a discapito del domani. Come già detto, tutto e subito. E infatti, spesso e volentieri, sta fallendo. Gli esempi sono tanti, ma quello della pesca al merluzzo del nord Atlantico è tristemente noto. Praticata per oltre 500 anni senza limiti, l’industria della pesca al merluzzo del Canada è crollata e fallita di schianto nei primi anni ’90, lasciando senza lavoro circa 40.000 lavoratori fra pescatori e operai della lavorazione del pesce. Le industrie simili negli Stati Uniti atlantici e nel nord-Europa stanno facendo la stessa fine.
Ma la pesca non si ferma, al massimo rallenta. La definizione di limiti di pesca, strategia molto utilizzata dall’Unione europea, ad esempio, a partire da poco più di un decennio fa, assomiglia sempre più a una toppa su una falla troppo grande. I limiti imposti, dopo lunghe negoziazioni non sono sufficienti e sono comunque arrivati tardi.
Il quadro è a tinte foschissime e, allo stato attuale, se anche la pesca si fermasse in tutto il mondo, ci vorrebbero comunque molti anni perchè le popolazioni ittiche possano riprendersi.
Le soluzioni per contrastare tutto ciò sono molto complesse, anche perché ovviamente vanno a cozzare contro interessi economici molto elevati, e anche perchè devono sottostare al ricatto del rischio di creare ampie fasce di disoccupazione nel settore della pesca.
In ogni caso, bisogna darsi da fare. Lo si può fare dall’interno, agendo dunque direttamente sull’industria della pesca, e dall’esterno, andando a proteggere la risorsa stessa.
Partendo da questa seconda opzione, è ormai dichiarato a molti livelli e da diversi studi e ricerche, che un sistema di aree marine protette mondiale porterebbe benefici enormi. Nel 2002, al summit mondiale per lo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg, la nazioni costiere si impegnarono a creare, entro il 2012, un sistema di aree marine protette pari al 10% della superficie degli oceani mondiali. Ma il risultato è stato largamente disatteso: nel 2006 la copertura di tali aree era pari a meno dell’1%. E pensare che la soluzione sarebbe vantaggiosa non solo per i mari, ma per la stessa pesca: un gruppo di 161 ricercatori ha dimostrato che dopo uno o due anni dall’istituzione di un parco marino, la quantità di pesce aumenta del 91%, la taglia dei pesci del 31% e la varietà di specie del 20%. Ovviamente questo ha benefiche ripercussioni su tutto l’ambiente circostante il parco, visto che in mare non ci sono “muri” o confini.
Se ne sono resi conto anche i pescatori del New England che prima osteggiavano fortemente l’istituzione di un’area protetta proprio all’interno di una zona dove loro pescavano snapper (un pesce simile all’orata). Ora invece gli stessi pescatori sono i primi difensori dell’area protetta: la popolazione di snapper è aumentata di 40 volte…
Intervenire sulla pesca è ormai una priorità, e l’opposizione dell’industria stessa è miope, perchè non vede la fine che si avvicina a grandi passi. Ad esempio la pratica dei sussidi alla pesca – un miliardo di euro all’anno, nella Comunità Europea – è ormai un assurdo spreco e un incentivo alla distruzione totale dei mari (chi vuole saperne di più e vedere dove vanno questi soldi può andare qui). Spesso, e purtroppo in particolare in Italia, questi soldi finiscono persino a imbarcazioni che pescano illegalmente (volete i nomi delle barche italiane? Sono noti).
Bisogna, in definitiva, adeguare lo sforzo di pesca alle capacità di ripresa dell’ambiente marino. E’ necessario ridurre le flotte, promuovere sistemi di pesca a basso impatto, convertendo e cessando quelli meno sostenibili, stabilire obiettivi di gestione quantitativi e qualitativi della capacità di pesca e piani di attuazione obbligatori e vincolanti per ogni attività di pesca.
E attenzione, perchè anche noi come consumatori, possiamo fare qualcosa: mangiando meno pesce, è ovvio, ma anche stando più attenti a quello che scegliamo. Slowfood ad esempio, ci invita a “dire no ai grandi predatori, dare la priorità al pesce locale, adulto, di stagione (cioè che non si trova in fase riproduttiva) e dal ciclo vitale breve”. E soprattutto, informarsi su quello che si compra.

domenica 12 febbraio 2012

Chi vuole imparare l'inglese?



In generale l'ambiente si puo' definire come il contesto, in cui e con cui ci rapportiamo e ci relazioniamo. All'interno di questo concetto, quando parliamo di ecologia e del nostro bisogno di riuscire a comunicare in ogni ambito questa si presenti, non possiamo escludere la necessita' di conoscere l'inglese. Ognuno di noi, per motivi diversi incontra nel proprio ambiente questa lingua ormai indispensabile per stabilire con successo una via di comunicazione in grado di apportare una visione internazionale alle attivita' quotidiane di ognuno di noi. Ecco perche' il CEA LA MARINA ECOIDEE proporra' con cadenze regolari workshop partecipativi sia per adulti che per bambini in lingua inglese. Non quindi lezioni statiche che riguardano le solite nozioni di base fini a se stesse, ma incontri attivi che ci porranno nella condizione di essere in grado di comprendere e comunicare utilizzando un inglese corrente. Imparare una nuova lingua non e' solo importante ma piacevole e divertente. Provare per credere! 








venerdì 10 febbraio 2012

S.O.S. ANIMALI MARINI IN DIFFICOTA'... COME COMPORTARSI?


Vorremmo vederli sempre cosi', in salute, con quel "sorriso" che la natura ha dipinto sui loro volti e che e' in grado di spazzare via ogni tristezza umana.
Ma, purtroppo e per molte ragioni diverse (anche imputabili al nostro comportamento scellerato) non e' tanto raro incontrare una tartaruga marina o un cetaceo in difficolta' mentre siamo al mare. E quando accade la maggior parte di noi si trova impreparato ad affrontare l'emergenza. Per chi come noi abita al mare sarebbe utile stampare e tenere a portata di mano queste poche indicazioni, indispensabili per intervenire correttamente su un delfino o una tartaruga che necessitino del nostro aiuto.
 
Ecco qualche consiglio che riportiamo su questo blog grazie alla Fondazione Cetacea di Riccione.

SE CI IMBATTIAMO IN UN DELFINO SPIAGGIATO VIVO...

1.  Avvisare subito le autorita' competenti ( Capitaneria di Porto locale che provvedera' ad allertare il Servizio Veterinario della USL)
2.  Evitare di toccare inutilmente il delfino in modo da non aumentare lo stress e non accalcarsi intorno a lui. Quando un delfino arriva in spiaggia vuol dire che presenta gravi problemi fisici che lo hanno debilitato e disorientato. Le cause vere che conducono a spiaggiamenti singoli cetacei non sono facili da identificare, ma e' noto che nella quasi totalita' dei casi la loro entita' e' tale da portare l'animale alla morte.
3.  L'unica operazione da effettuare, in attesa che arrivino i soccorsi, e' quella di riparare l'animale dai raggi diretti del sole e possibilmente tenerlo umido con asciugamani bagnati con acqua dolce, evitando di coprirgli gli occhi e lo sfiatatoio.

DELFINO IN MARE...

1. Osservare attentamente il comportamento dell'animale tenendosi sempre a debita distanza e annotando ogni particolare, che poi dovra' essere riferito agli operatori che interverranno.
2. Se l'animale appare in difficolta' contattare le autorita' competenti.


DELFINO MORTO...

1.  Avvisare subito le autorita' competenti ( Capitaneria di Porto locale che provvedera' ad allertare il Servizio Veterinario della USL)
2.  Le norme sanitarie vietano di toccare il delfino ai non addetti.


TARTARUGA SPIAGGIATA VIVA...

1.  Avvisare subito le autorita' competenti (Capitaneria di Porto locale che provvedera' ad allertare il Servizio Veterinario della USL)
2.  Proteggere l'animale dai raggi del sole e metterlo in una bacinella con pochi cm di acqua dolce.
3.  Non nutrire la tartaruga e muoverla il meno possibile.
4.  Se l'animale presenta fili che fuoriescono dalla bocca oppure dall'ano , ASSOLUTAMENTE NON TIRARLI perche' questo potrebbe creare lesioni interne molto gravi!
5.  Non rimuovere i denti di cane (balani, piccoli crostacei biancastri) sul carapace perche' e' normale che ci siano e si potrebbe innavvertitamente ferire l'animale.

TARTARUGA SPIAGGIATA MORTA...

1.  Avvisare subito le autorita' competenti ( Capitaneria di Porto locale che provvedera' ad allertare il Servizio Veterinario della USL)
2.  Le norme sanitarie vietano di toccare la tartaruga ai non addetti.

lunedì 6 febbraio 2012

Viaggio in Adriatico




Se volete leggere e conoscere il nostro mare Adriatico attraverso gli occhi di uno scienziato ed il cuore di uno scrittore appassionato di mare, vi consiglio vivamente di leggere il libro del nostro amico Marco Affronte. Se volete potete trovarlo qui.

venerdì 3 febbraio 2012

Ed ecco la piccola Christina!




Beh, che dire amici. Sono molto, molto ,molto emozionata. Non capita tutti i gironi di poter contribuire in modo significativo alla salvaguardia del nostro mare. Quando ieri sono intervenuta per aiutare questa piccola tartaruga della specie Caretta Caretta non ero tanto sicura che sarebbe sopravvissuta. Non si muoveva affatto, era in ipotermia. Alla fine, insieme agli amici Marcello, un simpatico fruttivendolo di Porto San Giorgio ed il dott. Franco Paci siamo riusciti a prestarle le prime cure. Mentre le accarezzavo la testina si e' mossa e ha iniziato ad aprire e chiudere gli occhi. Vederla in questa foto scatta dall'associazione "Gli amici della Sentina" mi riempie il cuore di gioia e di orgoglio. Nei prossimi giorni andro' a trovarla e la seguiro' fin quando non fara' ritorno a casa, nel suo mare. Mi piace pensare che serbera' di noi esseri umani un bel ricordo.

Christina Pacella

Le fotografie del dott. Franco Paci

La foto che vedete dietro al titolo del nostro blog e' stata scattata dal dott. Franco Paci di Porto San Giorgio.  Ritrae non solo l'aspetto fisico della riva e del mare della nostra cittadina, ne cattura lo spirito. Ringraziamo di cuore il dott. Paci che, con passione e amore si avventura per mari e per monti catturando, con la sua ormai inseparabile macchina fotografica le peculiarita' e le meraviglie dell'ambiente del territorio del fermano. Il suo "lavoro" e' un patrimonio prezioso per noi e per le generazioni che verranno.

martedì 31 gennaio 2012

Il nostro blog e' CO2 - Neutral

Come fa 1 albero a neutralizzare la produzione di CO2 del tuo blog?
Quanta CO2 produce il mio blog? Secondo il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita. Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l'anno. Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.
Quanta CO2 viene assorbita da un albero? Dipende da diversi fattori, ma la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l'anno per ogni albero.
consumo di CO2 attraverso un blog
Un albero neutralizza le emissioni di CO2 del tuo blog, per 50 anni! Come mostra il conto sopra indicato, il tuo blog produce almeno 3,6kg di CO2 l'anno, un albero ne elimina 5 e vive in media 50 anni! Aiutandoci a piantarne uno, insomma, puoi continuare a scrivere sul tuo blog per il prossimo mezzo secolo!

domenica 29 gennaio 2012

E' nato il sito del CEA La Marina Ecoidee

Cari amici,
da questo momento inizieremo a fornirvi tutte le informazioni relative alle attività del nostro Centro di Educazione Ambientale... a presto